domenica 13 settembre 2015

Settembre. Angela Barile.











           

Arriva Settembre e già hai dentro te questa nuova vita che inizia, che poi, a pensarci bene, non è cambiato niente: c'è ancora il tuo vecchio lavoro che ti aspetta, la tua città, i tuoi amici, i libri che non sei riuscita a leggere prima dell'estate sono ancora tutti lì ad attenderti, messi l'uno sull'altro sul comodino, tutto è là come l'hai lasciato; hai la valigia ancora da disfare piena di un viaggio che senti sempre più lontano e ci sei tu, mentre ti guardi allo specchio con l'abbronzatura che piano piano va via, sei tu e sembri la stessa, eppure ti senti diversa; hai un Real argentino, ritrovato per caso mentre riordinavi la tua stanza e che hai messo in un salvadanaio che non usavi e che non userai mai, ma ora sai che c'è un'unica moneta lì dentro ed è il tesoro più grande che vuoi conservare, decidi di prendere un libro, tra tutti quelli che ti attendevano, una copia di Cent'anni di solitudine in un' edizione argentina, l'unico da cui adesso puoi ricominciare.
Si, Settembre è un po' come Gennaio, con quell'ottimismo senza senso che ti senti addosso e con tutti i buoni propositi, che poi, come ogni anno, forse, non realizzerai mai. Eppure sai che questo non è un mese come un altro, sai che quella lì che ti guarda nuova nuova dallo specchio non sei proprio tu, e ci voleva l'estate per fartelo capire, ci voleva l'amore, la passione, il dolore, si, anche il dolore, soprattutto lui; serviva la noia, la tristezza, un amico ritrovato, un nipotino nuovo di zecca, il tuo primo libro, quello che finalmente hai finito di scrivere, quello di cui non ti sei stancata, la cui storia non ti ha annoiata, perché dentro non c'eri tu o, almeno, non c'era l'Angela che tu credevi di essere, ma una donna nuova che non ha più paura.
Si, è questo che ho imparato, più di tutto, a non aver paura. Non temo più me stessa, né quello che mi sta intorno, non temo più il mio passato né il futuro che non conosco, non temo la vita quando ti viene addosso, né la morte di tutto quello che c'era e all'improvviso non c'è  più, non temo la cattiveria, non temo l'amore, non temo più quel "noi" che prima era solo l'anticamera di una separazione e, che, ora è fatto di un "per sempre" senza tempo e senza spazio, non temo l'incertezza, il distacco, l'oblio, non temo il non essere amata, il desiderio, né la solitudine di certi giorni bui.
E' Settembre ed è un mese di coraggio questo che comincio e non faccio programmi né ho buoni propositi da ricordare, mi guardo soltanto e quello che vedo mi piace e tanto basta per cominciare questo nuovo anno, questa nuova vita, anche se qualcosa ho dovuto lasciare lungo la strada, anche se ho perso pezzi di me lungo il cammino, ma, alla fine, ci ho guadagnato tanto e, d'altra parte, non si rinasce mai se non c'è qualcosa che prima muore.
Tutto questo non lo capiamo mai da soli, non arriva dal nulla quell'epifania improvvisa, hai bisogno di buttarti nella vita perché questo accada, io sono stata tanto tempo dietro un vetro a guardare, tutto correva così veloce ed io ero solo stanca, senza forze, tutto era sempre troppo o non abbastanza;c'è voluta un'altra persona per farmi aprire gli occhi, qualcuno che mi ha fatto sentire viva, perfetta e meravigliosa così come sono, che mi ha presa per mano, mi ha guardata negli occhi e ha continuato a farlo anche quando è andato via, che ha lasciato dentro un'immagine indelebile che è la mia, qualcuno che anche nell'assenza è diventato presenza profonda.
Perché ci sono persone sparse per il mondo, che conosci solo grazie ai giri strani che fa la vita e arrivano nell'unico attimo possibile, l'attimo in cui siamo pronti a riceverle e non c'è legame o paura che tenga, è vento forte che soffia e pioggia battente che cade e, non hai che due possibilità:o cerchi un riparo o li affronti, io ho scelto di affrontarli; nessuna emozione, nessun sentimento potrò mai temere, e lo so adesso che è Settembre e un altro anno comincia, con questa pioggia che sa già di autunno e le giornate di sole che ancora ci saranno in questo scampolo d'estate romana.