venerdì 5 agosto 2011

Le cose che salvo. Angela Barile.

Chiudo gli occhi in questa notte calda che risuona di parole e di gemiti lontani, resto a  guardare questo vuoto che somiglia sempre di più ad uno spazio da riempire e penso a cosa vorrei portarmi dietro in questa specie di trasloco.

Tra le cose che salvo c'è la mia nipotina, il suo sorriso magico che lava tutti i dolori, il suo corpicino minuscolo tenuto tra le braccia in una notte di Natale, l'amore incondizionato che sprigiona da ogni parte del suo corpo.

Tra le cose che salvo c'è questa città che  a volte sa essere dura e indifferente, ma che t'incanta con tutta la sua antica bellezza, che lascia che la tua vita scorra così come scorre il fiume che la attraversa; questa città fatta di comici e di " C " strascicate, di turisti accalcati che la ricoprono tutta, di battute in sordina taglienti e bislacche.

Tra le cose che salvo ci sono le mie amiche, le parole che ti dicono quando stai male, le stesse che dirai tu a loro, la  forza nel restarmi accanto quando non sapevo nemmeno più chi ero, la pazienza di sopravvivere insieme in mezzo a tutte le cose che non capiamo, a tutte le volte che abbiamo preferito non ricordare chi eravamo....perchè spegnersi, di tanto in tanto è l'unica soluzione

Tra le cose che salvo ci sono i miei libri, le loro parole, che mi hanno  guarita da  molte ferite, gli infiniti personaggi che ho sentito attraversarmi la pelle, l'odore delle pagine, diverso a seconda del tipo di carta e di stampa, le lacrime  e i sorrisi che mi hanno strappato nelle mie notti senza sonno.

La musica, tutta. E certe canzoni scoperte per caso tra i cappelli del mio negozio, quelle allegre e soprattutto quelle tristi, perchè in certi momenti non ho avuto la forza per essere felice e la tristezza di alcune note e di alcune parole era l'unica cosa che riuscissi a sopportare.

Tra le cose che salvo ci sono tutte le mie nuove consapevolezze. A differenza di tutto il resto, queste non sono state un dono ma una conquista, vengono dal dolore, dall'indifferenza, dai silenzi, dalle bugie, da tutte le cose che non salverei mai di quest'anno, un parodosso vero?

E poi c'è la mia famiglia, che ha saputo soccorrere in silenzio la figlia più complicata che si potesse avere.