sabato 10 ottobre 2015

Storia di una passione. Anais Nin Henry Miller.







                                            



Finito! Non divorato come faccio di solito, ma centellinato, gustato. Un libro vissuto, letto soprattutto in metro, sull' autobus, con la matita ormai consumata dal troppo sottolineare, con tutta quella passione che trasuda da ogni pagina, e che non è solo passione amorosa, anzi, direi che l' amore, se amore possiamo chiamarlo, non è il filo conduttore principale. Queste lettere sono la testimonianza di qualcosa che va ben oltre il racconto di una relazione sentimentale, qui possiamo vedere come ad unire Anais Nin ed Henry Miller sia una passione ben più grande e più profonda, quella comune per la parola.
E così queste lettere diventano, soprattutto, il racconto del valore della scrittura, di come sia stata per entrambi più forte, più grande della vita stessa, quasi da poterla sostituire; la parola scritta diventa vero e proprio respiro, che loro condividono, si scambiano,o, a volte" scambiano" per altro, in avvicinamenti e allontanamenti continui, senza potersi mai staccare del tutto, trovando l' uno nell' altra, un compagno, un destinatario; l' unico possibile.

Le lettere coprono un arco di tempo che va dal 1932 al 1953; attraverso di loro viene fuori anche l'Europa e il mondo di quegli anni: il clima intellettualmente vivace della Parigi poco prima della seconda guerra mondiale, i viaggi in Spagna, in Marocco, in Grecia, l'America, sentita come unico approdo possibile alla follia europea della fine degli anni '30; e poi di libri, si parla tanto di libri in questa corrispondenza, di Rilke, di Céline, di Lawrence, ma soprattutto dei libri che Anais Nin ed Henry Miller scrivono, del Diario, dei racconti erotici su commissione, di Tropico del Cancro, di Tropico del Capricorno; da quali vite sono nati, dei problemi incontrati nella loro stesura e delle difficoltà per pubblicarli in un mondo che non era ancora pronto ad un'opera estremamente aperta, spudorata, complessa come era la loro.

E a tessere le fila di tutto questo un uomo e una donna, uno scrittore e una scrittrice, che di arte hanno impregnato l'intera esistenza, due personalità diverse, accomunate dalla stessa passione e da una sintonia, difficilmente realizzabile nella vita che ha portato entrambi ad essere legati l'uno all'altra in una relazione che ha superato ogni sentimento personale, ogni necessità provvisoria, rincorrendo sempre l'unica cosa davvero importante: la necessità di scrivere e scriversi sempre e comunque al di là delle incomprensioni, dei tradimenti, della presenza di altri uomini e di altre donne; il loro linguaggio, le loro parole sono fatte di un alfabeto intimo e condiviso che si tiene un po' fuori dai cliché dominanti, quella che ad un occhio superficiale e distratto può sembrare una semplice storia tra due amanti è resa in queste pagine nella sua essenza più profonda ed eccezionale.
Scrive Anais Nin nel 1932 a proposito del suo rapporto con Henry:

"Henry è davvero dentro di me, anche mentre prendo saggiamente atto della fine del nostro amore. Continuo a vedere perdurare la nostra amicizia,un legame che dura quasi quanto la vita. Così oggi mi sembra, poichè Henry è destinato a far parte della mia esistenza per molti anni, anche se è stato il mio amante solo per pochi mesi."