sabato 24 marzo 2012

Un indovino mi disse. Tiziano Terzani.

" Attento! Nel 1993 corri un grande rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai. "
Comincia così questo libro, dalla predizione che un indovino cinese fa a Tiziano Terzani nella primavera del 1976.
Passa il tempo, ma Tiziano non dimentica quella profezia e in quell'anno decide di non prendere aerei, pur continuando ad esercitare il suo lavoro di corrispondente. E' da questo evento non ordinario che trae origine la storia di questo viaggio eccezionale, alla scoperta di un'Asia , vista da una prospettiva nuova e lenta, fatta di tempi lunghi e di percorsi sudati, di frontiere da attraversare, di treni da prendere, di navi su cui imbarcarsi.
Con quella che ha tutta l'aria di una maledizione, Terzani riscopre il tempo lento e agognato della scoperta, in paesi che non sono semplicemente lo scalo di un'areoporto, bensì binari lunghi e malandati su cui andare, strade non asfaltate da attraversare e mari aperti da cui salpare e poter   avvistare terra.
E così, se da una parte c'è la cupa e triste constatazione di un paese che si sta sempre più occidentalizzando, dall'altra siamo ancora in grado di sentire lo spirito orientale di questi luoghi, in alcuni paesaggi, soprattutto, nei colori, nelle credenze, nelle persone.
Il filo conduttore di questa storia è il destino, di quei luoghi e di Terzani stesso, i numerosi indovini che lui consulta in questo viaggio sono spesso figure esilaranti, in qualche caso degne del massimo rispetto, persone che più che indovinare, sanno leggere l'animo umano, con l'attenzione tipica di un'Oriente ormai perduto.
Così questo viaggio diventa innanzitutto un viaggio alla scoperta di se e di una nuova dimensione umana, un modo nuovo di vivere in connessione diretta con quello che ci circonda. C'è in queste pagine il germe di una nuova consapevolezza, la profezia, con il senno di poi, diventa importante, e non tanto per la predizione in parte avveratasi davvero ( nel Marzo 1993 un aereo, carico di giornalisti precipita sul serio in Russia ), ma per il modo lungimirante e attento in cui Terzani la utilizza: non è necessario sapere se quello che dicono gli indovini si avvererà, molto probabilmente, nella maggioranza dei casi, non succederà, la parte essenziale sta proprio nella ricerca, nel viaggio personale di ogni individuo all'interno di se stesso, ed è esattamente quello che Terzani fa su questa immensa terra, piena di contraddizioni che è l'Asia: scoprire e scoprirsi al di là dei tempi e degli spazi che ci vengono imposti.

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