mercoledì 13 ottobre 2010

Amabili resti. Alice Sebold.

In questi giorni di dolore mediatico mi è tornato alla mente questo libro che ho letto un pò di tempo fa.

Amabili resti è la storia di un efferato omicidio, ma non è un giallo classico quello che si profila pagina dopo pagina, insomma non è una storia di un assassinio e della ricerca del suo colpevole.
Amabili resti racconta del dolore, dell'impossibilità di comunicare, di come una famiglia venga completamente sconvolta da una morte, di quelle che, ormai, nel gergo giornalistico e televisivo, noi definiamo "inspiegabili". Ma la vera originalità di questo romanzo è il punto di vista narrante: è Susie, la protagonista quattordicenne, che già morta all'inizio del libro, racconta la sua storia "dal suo cielo"; fin dall'inizio lei ci dice chi è l'assassino, ci racconta come è stata uccisa, comunica continuamente con il lettore, la sua è una vera e propria lettera a chi la sta ascoltando, una lettera di violenza e di orrore ( Susie è stata violentata da un vicino di casa prima di essere uccisa), ma soprattutto di perdono; anche se avvertiamo il logico rancore e la sete di giustizia, non c'è odio nelle parole di questo libro, c'è anzi la freschezza del linguaggio di una ragazzina, il dolore di non poter comunicare più con la sua famiglia, o almeno di non riuscire a farlo come vorrebbe, perchè Susie a loro parla, certo, in un linguaggio che non è più umano, che a volte viene recepito e a volte no, la sente, ad esempio il suo fratellino più piccolo e a tratti anche suo padre. Sarà proprio lei, la protagonista invisibile, a portare alla cattura del suo assassino, a guidare gli altri sulle sue tracce.

L'autrice ha subito lei stessa una violenza nell'adolescenza, e forse questo libro rappresenta  per lei una specie di chiusura con il passato, il superamento di un'esperienza che, senza dubbio, l'ha indelebilmente segnata, e che rivive in questa storia, prendendo però allo stesso tempo le distanze dall'evento facendo parlare in prima persona la vittima stessa.

Il libro non cade mai in facili sentimentalismi nè assume mai i contorni torbidi e sorprendenti di un thriller, ci parla invece delle infinite forme dell'amore e del dolore delle persone che conoscevano Susie, della vita di questa ragazzina, delle sue amiche, della scuola, del suo primo amore: è questo romanzo un inno alla vita, in qualche modo,e insieme il rimpianto di non aver potuto viverla.

1 commento:

  1. ho sostato in questa stanza. Attraversa i miei sentieri se ne trovi la strada. Buon autunno

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