venerdì 8 ottobre 2010

L'eleganza del riccio. Muriel Burbery.

Siamo a Parigi in un condominio al n 7 di Rue de Granelle.
E' qui, in questo palazzo, abitato da gente molto ricca, che si intrecciano le storie di Renèè, la portinaia, e di Paloma, figlia dodicenne della famiglia Josse, che vive all'interno del condominio.
La sensazione che ho avuto, fin dalle prime pagine del libro, è stata quella di trovarmi su un palcoscenico, la scrittura e la morfologia dei personaggi è, secondo me, molto visiva; alcune frasi sn molto teatrali, a volte buffe e taglienti, a volte profonde e particolarmente intime.
La portineria di questo condominio è un vero e proprio crocevia per i tanti personaggi che affollano il romanzo, tutto ruota intorno a quello che le persone appaiono e a quello che realmente sono.
Renèè è apparentemente il tipico prototipo della portinaia, sciatta, incolta, pettegola, in realtà, però nn è assolutamente così, è una donna, invece, di grande acume e sensibilità, e , soprattutto, dotata di grande cultura.
L'impressione è, si, che lei si nasconda, ma neanche gli altri si preoccupano più di tanto di scovare la vera natura della donna; la mamma di Paloma definisce la portinaia come un riccio, mentre sua figlia, ad un certo punto,intuisce, che dietro quella corazza, debba esserci un 'eleganza assolutamente inaspettata.
L'altro personaggio del romanzo è , appunto, Paloma, ragazzina dodicenne, di grande profondità e intelligenza, che ha deciso di suicidarsi il giorno del suo tredicesimo compleanno, non riesce, infatti, a rassegnarsi alla grettezza della sua famiglia e della società in cui vive; ma anche lei come Renèè si nasconde fingendo di essere una normale ragazzina della sua età.
Ma solo con l'arrivo di un terzo personaggio, il signor Kakuro Ozu, queste due donne così diverse eppure così simili, si avvicineranno.
In questo modo l'autrice ci mostra come, solo attraverso il confronto, possa venir fuori la vera natura delle persone. Finchè ognuno rimane isolato nel suo mondo, non può succedere niente, tutto resta fermo, arroccato: Renèè nella sua portineria e Paloma in attesa del giorno del suo suicidio.
 E da questo confronto sia i protagonisti sia il lettore imparano soprattutto una cosa: che nonostane la vita; spesso,ci faccia sentire come "un pesce in una boccia" noi abbiamo il diritto e il dovere di cercare la vera bellezza, "una sospensione, un altrove in questo luogo...un sempre nel mai."

 

L'eleganza del riccio
 

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